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Minimal


Minimal

Annalisa Grifalconi postfazione Francesco Tomada in copertina illustrazione di Paolo Zennaro Collana versi_diversi 04/2013 Lingua del testo Italiano ISBN 9788895384276


Irregolare, sghemba, la poesia di Annalisa minimal Grifalconi vive di sofferta: quando sembra di poter scorgere un filo conduttore o una trama che ci conduca in modo rassicurante all’epilogo, le parole scartano di lato, si frantumano, si dividono e ricompongono delineando una lucida visionarietà. Eppure seguono il loro filo che alla fine si ricongiunge con il nostro, e c’è meraviglia nell’incontro degli sguardi, quando due diverse prospettive del reale si incrociano e gettano luce una sull’altra. Francesco Tomada


Annalisa Grifalconi è nata il 25/3/63 a Motta di Livenza (TV). Ha pubblicato in proprio due raccolte di versi sciolti: “Fragile” e “Poesie” e sta preparando il terzo volume. Ha partecipato a “Orchestrazioni” festival di arti varie a Portogruaro come pittrice e come poeta, oltre al Festival Internazionale “Acqua di acqua” come poetessa.


Tu reciti la vita

…..che pianto dirotto,

che ferita al cuore.....

tu fai quello che altri fanno

…..una sberla in pieno viso,

un graffio ai genitali.....

la verità caduta dall'alto

trasforma in piombo

l'anima che tocca,

la sirenetta di Andersen

semper flans suam familiam atque sum pescatorium.


Venezia

Domani mattina sarà acqua alta,

ci porterà via la terra per un po' di ore;

una guerra mondiale tra terra e mare.

La città solamente soffrirà, sconfitta,

le onde, gagliarde, sventoleranno jodio.

Le gondole, superbe, saliranno di un gradino

colla melma vicino.

Tutta la merce come rubata dal salso,

tutto messo insieme (marchio vero/marchio falso).

E resterà sul liston del piccolo S. Marco

nà sardea, un gambero

dè indiani un arco.


Chi conosce i rapporti umani

è più bravo a lavorare a maglia!

Annoda, rovescia, cala

et cetera et cetera

con più facilità.

Forse non sarà caratteriale

ma mi piace pensare che sia così.

Tutta una relazione dentro e fuori di noi;

“sostanza” dice Spinoza:

Avendo la sabbia dentro le scarpe

dice che ne beneficano i piedi

e si frugano i calzini.

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