Della crisalide e altre metamorfosi
Renzo Furlano
in copertina Anton Popov, "Farfalla" postfazione di Francesco Tomada Collana versi_diversi 15/05/2012 Lingua del testo Italiano ISBN 9788895384221
“Umiltà: nel riconoscere i propri limiti e la finitezza umana, nel rendere omaggio ai maestri che ci indicano la strada. Coraggio: nel non arrendersi, nel cercare per tutti la giusta dignità, nel vivere pienamente anche quando questo significa solo (r)esistere. Di umiltà e coraggio si nutrono le parole di Renzo Furlano; in una eticità dolente trovano forza e bellezza.” Francesco Tomada
Renzo Furlano, nato nel lontanissimo 1957, cullato dalle dolci colline di S. Daniele del Friuli, strapazzato da un’infanzia non proprio felice, organizzatore di iniziative culturali e artistiche. Ha vissuto l’infanzia in Svizzera per poi trasferirsi a Cividale del Friuli, dove ha vissuto per quindici anni, e negli anni ‘80 in qualità di segretario dell’Arci cittadino, ha iniziato la sua attività di organizzatore di eventi culturali.
Sue poesie (che hanno ricevuto diverse recensioni: Elio Bartolini, Luciano Morandini, Alessandro Pesaola) e videopoesie sono state premiate e segnalate in molti concorsi nazionali ed internazionali e pubblicate in oltre quindici libri e antologie in Italia, Austria, Slovenia, Repubblica Ceca e nella maggior rivista letteraria AKT della Repubblica di Macedonia (in cirillico). Sono state tradotte in tedesco, ceco, macedone, ungherese e sloveno. Sue videopoesie hanno ricevuto il primo premio al Premio Letterario nazionale “G. Malattia” di Barcis (PN).
Ha collaborato con i quotidiani “Il Messaggero Veneto” e “Il Piccolo”.
Dal 2000 instancabile promotore di iniziative culturali e sportive. Piccolo editore con una cinquantina di pubblicazioni con le Edizioni Culturaglobale; organizzatore di oltre 25 mostre d’arte nazionali ed internazionali; 8 edizioni del premio letterario internazionale “Vileg novella dal Judri” (insignito della medaglia d’argento del Presidente della Repubblica); concorso internazionale di poesia “Filari in versi”; Festival dei sensi; Festival Itinerante Internazionali di Poesia “Acque di acqua”; Cormònslibri Festival del libro e dell’informazione.
Nel 2002 nasce l’Associazione Culturale CULTURAGLOBALE con sede a Cormons, che conta attualmente 68 soci, tra i quali: Luciano Roman, Salomone Moni Ovadia, Massimo Somaglino, Iuri Dal Dan, Claudio Cojaniz, Franco Feruglio, Sašo Debelec.
Decine di presentazioni di autori e reading di poesie. Innumerevoli gli eventi musicali, teatrali e danza, concorsi letterari e poetici, mostre d’Arte, convegni e sportivi organizzati.
Ha all’attivo convenzioni didattico/culturali con Istituti Comprensivi.
Come fili stanchi
Quanti fili ho appeso all’albero della vita
nel trascorrere di stanche lune mute
cercando la parola amore
nel dizionario vuoto dell’umanità
attraversando con ansia boschi di pioppi
bagnati da nebbie di città sporche
buttando sogni bambini
dentro arcobaleni sconosciuti
interrogando il mondo nei fotogrammi
di un film che non avrà spettatori
assistendo ogni minuto con rabbia
alle ingiustizie subite dall’altro.
Che il viandante, il saggio, il giusto
mi indichino la strada per la festa degli umili
mentre la farfalla lieve sul fiore rosso
riposa nel futuro già morto
e i filamenti d’argento appendono
sulle labbra le parole
il vecchio albero sopraffatto dal tormento
inesorabilmente cadrà.
Come un soffio
a Luciano Morandini
Ho inseguito
molti pensieri
camminato nella speranza
di sogni spezzati
in una stretta strada
impolverata
come sospesa
nell'attesa
della brezza
fredda
che rischiara
la realtà.
Ho cercato
ciò che
sembrava
Amore
in ogni altrove
in ogni momento
nel vento
nel mare
su nel blu
in una donna
nel tempo
t'attendo.
Ho presunto,
e sbagliavo,
nel dirmi importante
volevo
oh io, piccola formica,
lasciare orma
del mio breve cammino.
Leggero
come il trastullare
di una foglia
che cade nell'ultima stagione
Abdwahd fortunato
Partire verso il divenire
affidando negli occhi di chi rimane
la nostalgia di ritornare
errare nella parola
portata dal vento caldo
della terra lontana
sono andati
aggrappati alla speranza
di navi senza ritorno
valigie piene di memorie
nella nudità
di stazioni senza lacrime
facce prosciugate
dalla dignità
di un uomo
sguardi spersi
che hanno attraversato
piazze sconosciute
vie senza il tuo nome
nome senza il tuo volto
volto senza identità
Al bambino somalo che il con primo vagito è già clandestino.
Si può essere clandestini senza conoscere le leggi, in questa umanità priva
di diritti, identità, giustizia e futuro.
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