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Complicanze e altre forme

Aggiornamento: 10 feb 2018


Complicanze e altre forme

Fabiano Alborghetti (Svizzera) in copertina illustrazione di Silvia Pastoricchio dell’Istituto d’Arte Max Fabiani di Gorizia postfazione di Francesco Tomada impaginazione e grafica renzo Furlano collana “100” – 2015 plaquette stampata in 100 esemplari ISBN 978-88-95384-39-9


Fabiano Alborghetti, con un dettato così teso da non lasciare spazio al respiro, racconta in prima persona l’esperienza di un ricovero ospedaliero dovuto al sospetto di una grave malattia. Lungo un percorso scandito da analisi specialistiche, il cui scopo dovrebbe essere quello di fornire diagnosi e dunque risposte, quello che emerge con prepotenza sono la solitudine dell’uomo-paziente e l’incertezza di un attimo interminabile che potrebbe cambiare per sempre la vita, l’attimo in cui nel guardare la propria casa oltre al lago accade di sentirla improvvisamente lontanissima. Francesco Tomada


Fabiano Alborghetti (1970) vive in Svizzera. Oltre ad aver pubblicato svariate edizioni d’arte e plaquette (l’ultima, Supernova, per le Edizioni L’Arcolaio, 2011) ha pubblicato le raccolte Verso Buda (LietoColle, 2004), L’opposta riva (ibid., 2006), Registro dei fragili, 43 Canti (Edizioni Casagrande, 2009), L’opposta riva, dieci anni dopo (Edizioni La Vita Felice, 2013) ed in traduzione integrale Registre des faibles, (tradotto da Thierry Gillyboeuf; Editions d’en bas, Lausanne, 2012) e Directory of the Vulnerable (tradotto da Marco Sonzogni; Guernica Editions, Toronto, 2014). In uscita nel 2015 e 2015, sono le traduzioni di Registro dei fragili (Polonia) e L’opposta riva (Francia, Nuova Zelanda e Brasile). Estratti di sue poesie sono stati inoltre tradotti, per riviste ed antologie, in più di dieci lingue. E’ borsa letteraria Pro Helvetia nel 2008 e nel 2014. Come promotore di poesia, ha scritto di critica letteraria per riviste e sul web, ha fondato riviste letterarie, creato rubriche dedicate, programmi radio, progetti in carceri, scuole e ospedali. E’ attualmente direttore editoriale della rivista Atelier versione online. Grazie sia alla Fondazione Svizzera per le Arti Pro Helvetia che al Dipartimento federale degli affari esteri della Confederazione, ha rappresentato la Svizzera e la lingua italiana in numerosi festival nel mondo. http://www.fabianoalborghetti.ch


Cenni, classificazioni, attese


Non conosco l’indirizzo ma ci pensa l’ambulanza

traghettarmi fino all’altro per gli esami necessari

e aspetto in corridoio col lenzuolo sulle gambe


con la flebo nella vena stretta bene con il nastro

mentre attorno l’infermiera, il dottore che domanda

se accade sia frequente quel dolore nella testa


se accade anche in famiglia per fattori ereditari

e richiede altri dettagli, se mi pulsa quel dolore

se appare d’improvviso se assomiglia a qualcos’altro


poi sorride allontanando e ripete tutto bene

sono esami di routine e non c’è da preoccupare

e io guardo la cannuccia che si infila nella mano


ed aspetto un accadere mentre l’ora si fa tarda

ed ignoro l’ospedale in cui vogliono portarmi

l’indirizzo è sconosciuto, mi sono appena trasferito:


e dovrei telefonare, dire a casa tutto bene...




Movimenti, visioni, mancanze


Sembra quasi un telefilm ma ci manca un qualchecosa

una febbre da emergenza, la tensione del minuto

ma agli occhi è tutto uguale


quello scorrere il soffitto mentre vengo trasportato

quel passaggio in prospettiva tra gli ambienti in ospedale

quel passaggio tra gli sguardi della gente che si ferma


perché ho la precedenza, sono io il protagonista

ma ci manca un qualchecosa, un vedere dal di fuori

la figura che in barella viene spinta in emergenza


poi l’arrivo sull’ingresso dove attende l’ambulanza

e mi issano immediati e si parte nel silenzio

e capisco cosa manca perché tutto sia completo:


non c’è un suono di sirena che dimostri la paura...



TAC, attese, parole


Vengo spinto all’incontrario, ora entro in ospedale

e sul muro a fine corsa spicca il logo nucleare.

Uno spiega cosa accade mentre l’altro mi sistema


mi ricopre i genitali perché vengano protetti

e preparano la TAC e ognuno ha un suo mestiere

ed il mezzo di contrasto lo usiamo solo dopo


se qualcosa non è chiaro e bisogna evidenziare.

C’è la macchina che fruga immettendo radiazioni

e immagino di là come appaia il mio cervello


proiettato su di un video come appaia il mio cervello

se si veda qualchecosa oltre a quanto sia il normale

se si riesce a definire, se poi sanno intervenire


che qualcuno poco prima la parola ha pronunciato

e solo ora mentre aspetto ho capito che è sfuggita

e il quesito è come fare per trovare che si accordi:


aneurisma è una parola

mai sentita dentro un testo di poesia

e ricerco le assonanze perché suoni più efficace


non un suono fuori posto, che rovini tutto il testo...



...

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