Complicanze e altre forme
Fabiano Alborghetti (Svizzera) in copertina illustrazione di Silvia Pastoricchio dell’Istituto d’Arte Max Fabiani di Gorizia postfazione di Francesco Tomada impaginazione e grafica renzo Furlano collana “100” – 2015 plaquette stampata in 100 esemplari ISBN 978-88-95384-39-9
Fabiano Alborghetti, con un dettato così teso da non lasciare spazio al respiro, racconta in prima persona l’esperienza di un ricovero ospedaliero dovuto al sospetto di una grave malattia. Lungo un percorso scandito da analisi specialistiche, il cui scopo dovrebbe essere quello di fornire diagnosi e dunque risposte, quello che emerge con prepotenza sono la solitudine dell’uomo-paziente e l’incertezza di un attimo interminabile che potrebbe cambiare per sempre la vita, l’attimo in cui nel guardare la propria casa oltre al lago accade di sentirla improvvisamente lontanissima. Francesco Tomada
Fabiano Alborghetti (1970) vive in Svizzera. Oltre ad aver pubblicato svariate edizioni d’arte e plaquette (l’ultima, Supernova, per le Edizioni L’Arcolaio, 2011) ha pubblicato le raccolte Verso Buda (LietoColle, 2004), L’opposta riva (ibid., 2006), Registro dei fragili, 43 Canti (Edizioni Casagrande, 2009), L’opposta riva, dieci anni dopo (Edizioni La Vita Felice, 2013) ed in traduzione integrale Registre des faibles, (tradotto da Thierry Gillyboeuf; Editions d’en bas, Lausanne, 2012) e Directory of the Vulnerable (tradotto da Marco Sonzogni; Guernica Editions, Toronto, 2014). In uscita nel 2015 e 2015, sono le traduzioni di Registro dei fragili (Polonia) e L’opposta riva (Francia, Nuova Zelanda e Brasile). Estratti di sue poesie sono stati inoltre tradotti, per riviste ed antologie, in più di dieci lingue. E’ borsa letteraria Pro Helvetia nel 2008 e nel 2014. Come promotore di poesia, ha scritto di critica letteraria per riviste e sul web, ha fondato riviste letterarie, creato rubriche dedicate, programmi radio, progetti in carceri, scuole e ospedali. E’ attualmente direttore editoriale della rivista Atelier versione online. Grazie sia alla Fondazione Svizzera per le Arti Pro Helvetia che al Dipartimento federale degli affari esteri della Confederazione, ha rappresentato la Svizzera e la lingua italiana in numerosi festival nel mondo. http://www.fabianoalborghetti.ch
Cenni, classificazioni, attese
Non conosco l’indirizzo ma ci pensa l’ambulanza
traghettarmi fino all’altro per gli esami necessari
e aspetto in corridoio col lenzuolo sulle gambe
con la flebo nella vena stretta bene con il nastro
mentre attorno l’infermiera, il dottore che domanda
se accade sia frequente quel dolore nella testa
se accade anche in famiglia per fattori ereditari
e richiede altri dettagli, se mi pulsa quel dolore
se appare d’improvviso se assomiglia a qualcos’altro
poi sorride allontanando e ripete tutto bene
sono esami di routine e non c’è da preoccupare
e io guardo la cannuccia che si infila nella mano
ed aspetto un accadere mentre l’ora si fa tarda
ed ignoro l’ospedale in cui vogliono portarmi
l’indirizzo è sconosciuto, mi sono appena trasferito:
e dovrei telefonare, dire a casa tutto bene...
Movimenti, visioni, mancanze
Sembra quasi un telefilm ma ci manca un qualchecosa
una febbre da emergenza, la tensione del minuto
ma agli occhi è tutto uguale
quello scorrere il soffitto mentre vengo trasportato
quel passaggio in prospettiva tra gli ambienti in ospedale
quel passaggio tra gli sguardi della gente che si ferma
perché ho la precedenza, sono io il protagonista
ma ci manca un qualchecosa, un vedere dal di fuori
la figura che in barella viene spinta in emergenza
poi l’arrivo sull’ingresso dove attende l’ambulanza
e mi issano immediati e si parte nel silenzio
e capisco cosa manca perché tutto sia completo:
non c’è un suono di sirena che dimostri la paura...
TAC, attese, parole
Vengo spinto all’incontrario, ora entro in ospedale
e sul muro a fine corsa spicca il logo nucleare.
Uno spiega cosa accade mentre l’altro mi sistema
mi ricopre i genitali perché vengano protetti
e preparano la TAC e ognuno ha un suo mestiere
ed il mezzo di contrasto lo usiamo solo dopo
se qualcosa non è chiaro e bisogna evidenziare.
C’è la macchina che fruga immettendo radiazioni
e immagino di là come appaia il mio cervello
proiettato su di un video come appaia il mio cervello
se si veda qualchecosa oltre a quanto sia il normale
se si riesce a definire, se poi sanno intervenire
che qualcuno poco prima la parola ha pronunciato
e solo ora mentre aspetto ho capito che è sfuggita
e il quesito è come fare per trovare che si accordi:
aneurisma è una parola
mai sentita dentro un testo di poesia
e ricerco le assonanze perché suoni più efficace
non un suono fuori posto, che rovini tutto il testo...
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