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Nekdo prej / Qualcuno prima


Nekdo prej / Qualcuno prima

Glorjana Veber

traduzioni di Marco Apollonio

in copertina dipinto di Bianca Birri Edizioni Culturaglobale Cormons (GO) collana “100” plaquette stampata in 100 esemplari ISBN 978-88-95384-41-2

La poesia di Glorjana Veber appare una attenta e straniante opera di decomposizione, in cui momenti, atti e oggetti che formano la nostra quotidianità vengono separati gli uni dagli altri: erba, foglie, bambini che giocano, la poesia stessa sono fotogrammi in mezzo ai quali il vuoto si insinua sotto forma di buio e di silenzio. Allora scriverne, così come vivere, è il gesto che ogni persona compie nel rimettere assieme i pezzi e ricomporre le crepe sapendo che si tratta di uno sforzo. Francesco Tomada


Glorjana Veber (1981) si è laureata in scienze politiche e sta ultimando il master in Sociologia della vita quotidiana (Influenza degli stili di vita sull’acquisto del libro) e un dottorato di ricerca in Studi letterari (Poesia: elemento del cambiamento sociale). Le sue poesie sono state pubblicate su riviste nazionali ed estere. Ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il primo premio per giovani autori della Bosnia-Erzegovina e della Slovenia, il primo premio per giovani poeti dei territori della ex Jugoslavia. Affermatasi al concorso nazionale, ha rappresentato la Slovenia, per quanto riguarda la letteratura, alla Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, a cui hanno partecipato 700 artisti provenienti da 48 paesi. È stata prescelta, tra 1200 poeti provenienti da tutto il mondo, per la fase finale del Concorso Internazionale di Poesia “Castello di Duino”. È la fondatrice dell’Istituto IRIU, nell’ambito del quale ha realizzato più di 600 progetti sperimentali innovativi nazionali e internazionali nel campo della letteratura, chiamati Letteratura delle Situazioni. Dal 2014 in poi dirige l’Ente pubblico per la cultura giovanile, l’istruzione, l’informazione e lo sport Centro Giovanile Celje. Nel giugno del 2013 è uscito presso il Centro per la letteratura slovena il suo primo volume di poesie intitolato Prosti pad (Caduta libera), edizione subito esaurita.



Zgodovina


Travniki so vstali

zjutraj so pobrali svoja telesa in odšli

v potovalke so zaprli regratovo lučko in njen veter

odšli so tako da so vzeli tudi spomin nase

zjutraj nihče ni iskal trave

pobočja so bila gola zemljo je odnašalo

nihče ni vedel bilo je običajno jutro

deklica je odprla slikanico kmet je zoral brazdo

stekla sem čez polje

nihče nam ni povedal

dokler ni nekega dne pomotoma zrasla bilka

in naenkrat so bili vsi travniki tam že od nekdaj


Storia

I prati sono resuscitati / la mattina hanno raccolto i loro corpi

e se ne sono andati / hanno chiuso nelle valigie il soffione e il

suo vento // se ne sono andati prendendosi anche il ricordo di

loro stessi / la mattina nessuno era alla ricerca dell’erba /

i versanti erano nudi e la terra franava // nessuno sapeva era

una mattina abituale / una bambina ha aperto un libro

illustrato un contadino ha arato un solco / ho corso attraverso

il campo // nessuno ci ha detto / finché un giorno per sbaglio è

cresciuto un filo d’erba / e all’improvviso tutti i prati erano lì

già da tempo





V bližini ljudi


Lahko se umaknem v zvon

in počnem samo to

kar storita kip in pomol

brez ptic

kar ima slika s preteklostjo

brez barve

samo to

kar ima služabnik z mizo

kar počne koža v povojnih dneh v neaplju

lahko se umaknem

ko sneg počne z mano in trave počnejo

brez ozadja

mrtve so popolne

samo to

kdo so ko se umaknem?


Nella vicinanza delle persone

Mi posso spostare nella campana / a fare solo ciò / che fanno

la statua e il molo / senza uccelli / ciò che ha un quadro con

il passato / senza colore / solo questo / ciò che fa un servo con

la tavola / ciò che fa la pelle nei giorni del dopoguerra a

Napoli / posso ritirarmi // quando la neve fa con me e le erbe

fanno / senza sfondo / morte sono perfette / solo questo / chi

sono esse quando mi ritiro?



Popolna pesem


Mogoče je leta 1205 živela ženska

ki je ustvarila popolno pesem a mi je nimamo

na zemlji je več ljudi mrtvih kot živih pomislim

spet je zmanjkalo moje pesmi

tudi v naslednji pesmi je bo premalo

mogoče je leta 1205 živel moški

ki je ustvaril popolno pesem a mi ga nimamo

o tem govorim ves čas

da zapuščenih grobov ne čaka trava

odidejo še preden se spusti podnebje

in ptice si podajajo njihovo listje

mogoče sem leta 1205 slišala tisto pesem

a si nisem oprostila ker ni bila moja


Poesia perfetta

Forse nell’anno 1205 è vissuta una donna / che ha creato una

poesia perfetta e noi non l’abbiamo // sulla terra ci sono più

uomini morti che vivi penso / ancora una volta è finita la mia

poesia / anche nella poesia successiva sarà insufficiente // forse

nell’anno 1205 è vissuto un uomo / che ha creato una poesia

perfetta e noi non l’abbiamo / di ciò io parlo tutto il tempo //

che alle tombe abbandonate non spetta l’erba / se ne vanno

ancor prima che scenda il clima / e gli uccelli si passano le loro

foglie // forse nell’anno 1205 ho sentito quella poesia / ma non

me lo sono perdonata perché non era la mia


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